I Soci del Bio-Distretto
Il Bio-distretto dell'Appennino Bolognese è una vivace comunità di oltre 100 tra imprese agricole e artigiane, associazioni e singoli ambientalisti, che promuove un modello di produzione e relazione con la terra e il paesaggio appenninico in armonia con l’ambiente e il territorio, motore di sviluppo economico e sociale, e dispensatore di bellezza e di cibo sano e artigiano.
Attraverso iniziative come mercati diretti, eventi culturali ed enogastronomici, percorsi agro-turistici, relazioni dirette con le persone interessate, il Bio-distretto valorizza l’agricoltura biologica e la gestione agroecologica della terra con produzioni agricole vocate e metodi artigiani di preparazione degli alimenti.
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Elisabetta Dallavalle
Ho conseguito la laurea in scienze agrarie e il dottorato di ricerca presso l’Università di Bologna, dove ho praticato attività scientifica e didattica nel settore della patologia vegetale e della micologia, per oltre vent’anni. Attualmente svolgo la professione di agronomo libero professionista nella progettazione e nella divulgazione di sistemi ambientali sostenibili e mi occupo, in collaborazione con Università ed Enti di ricerca, di sperimentazioni e ricerche in agricoltura biologica. Sono docente e progettista accreditata in Permacultura Applicata. Dal 2017 sono presidente dell’Accademia Italiana di Permacultura.
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Silvia Bonzio
Una delle prime fondatrici della Comunità Grano Alto, ricopre il ruolo di general manager presso il Forno di Calzolari. Con un background consolidato come project manager nell'organizzazione di eventi nel campo dell'architettura del paesaggio, ha sempre posto al centro dei suoi interessi l’intervento umano sulla natura.
Nel corso del tempo, ha consolidato la convinzione che, oltre al gesto artistico, l'azione che conferisce valore e senso all'essere umano è la sua interazione armoniosa con la natura e che l'agricoltura basata su saperi millenari può rappresentarne un meraviglioso risultato
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Laura Gelli
Imprenditrice agricola biologica dal 2000, sempre impegnata nel cercare di fare rete in appennino
con altre imprese agricole, commercianti e ristoratori, per creare opportunità di reddito, comunione di intenti e sostenibilità sociale. Il nostro appennino va via via spopolandosi, scarseggiano i servizi e il biodistretto deve essere una opportunità per creare tutte quelle sinergie che ci permettono di vivere in maniera dignitosa nel nostro territorio, rispettando la natura con tutti i suoi cicli biologici per produrre un cibo sano e sostenibile, una opportunità per tutti gli attori che vivono il nostro territorio perché noi imprenditori siamo solo un tassello del mosaico ed abbiamo bisogno di tutti quelli che vivono e lavorano sull’appennino. -
Lucio Cavazzoni
Apicoltore di origine e tuttora persistente, lo sforzo più grande e più importante è sempre quello di unire. Nella diversità.
L’impegno del Bio-distretto Appennino Bolognese è un modo per operare insieme fra agricoltori, allevatori ,artigiani , ristoratori, negozianti , ambientalisti, creativi ed amministrazioni enti associazioni molto diversi fra loro per portare nuove economie e nuovi modelli di vita nelle nostre campagne. Nei e fra i territori dove viviamo e che amiamo.
La Terra curata cura a sua volta, genera generosa sorprendenti scintille di Vita. Di inclusione e mai separazione -
Raffaela Donati
Pedagogista, già Presidente di Slow Food Emilia-Romagna e Consigliere nazionale Slow Food Italia, ho fin dalla nascita del gruppo promotore, sostenuto convintamente il biodistretto ritenendolo un modello sociale, culturale ed economico vincente. Un modello che mette al centro il bene comune e si determina come comunità, in cui tutti gli attori coinvolti, agricoltori, cittadini, associazioni, amministrazioni pubbliche stringono una forte alleanza per la gestione sostenibile delle risorse naturali, produttive e culturali.
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Monia Rontini
Monia Rontini dell' azienda agricola biologica di famiglia Il Regno del Marrone produttrice del marrone di Castel del Rio IGP, del marrone secco, della farina senza glutine e altri lavorati. Custode dei Castagneti da generazioni per me Castanicoltrice il Bio Distretto Dell' Appennino Bolognese dà la grande opportunità di unione, di condivisione con altri agricoltori, altri settori e un collegamento con la città fondamentale per il nostro amato Appennino.
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Cartiera dei Benandanti
Cartiera dei Benandanti, dal 1902, Monghidoro , Elisabetta e il fratello Luca la quarta generazione di allevatori e da poco dispensatori di ottimmo cibo, seguono campi e mucche con metodo biologico e a pascolo sempre quando possibile.
gli animali sono nutriti con la produzione d fieno e cereali dei loro campi, come la ristorazione è tutta proveniente dallo loro produzione e amici del luogo. -
COpAPS
COpAPS è una cooperativa sociale che compie quest’anno 45 anni di attività, la nostra mission dal 1979 non è cambiata, l’obiettivo è come allora l’inserimento lavorativo in agricoltura: nel 2023 sono stati 34 i giovani svantaggiati assunti con regolare contratto di lavoro. L’azienda multifunzionale ha sede a Sasso Marconi e coltiva oggi 112 ha certificati biologicamente, producendo ortaggi, frutta, vino, miele e olio e gestisce 2 agriturismi, l’ultimo da poco aperto nel parco della Chiusa a Casalecchio di Reno. Produce col fotovoltaico l’energia di cui ha bisogno. Aderisce al Biodistretto dell’Appennino bolognese perché fin dagli anni 80 ha applicato il metodo biologico alle coltivazioni e crede fermamente in una agricoltura sana e pulita, rispettosa del territorio e che si prende cura dei suoi abitanti, a partire dai più fragili. -
Matteo Calzolari
Fornaio e fondatore della Comunità Grano Alto. A 21 anni inizia a lavorare nel forno di famiglia a Monghidoro e ne prende piano piano la direzione fino a diventare titolare del Forno di Calzolari snc, società che gestisce il laboratorio di Monghidoro e una rete di 5 punti vendita nella provincia di Bologna. Nel 2003 è tra i soci fondatori dell’Associazione MontagnAmica, attualmente Presidente, che si occupa di promozione dell’enogastronomia dell’Appennino bolognese e contemporaneamente comincia le prime sperimentazioni di coltivazione di grani antichi nelle valli dell’Appennino insieme a diversi agricoltori, riattivando una filiera di cereali moliti a pietra insieme a Carlo Foralossi a Firenzuola. Nel 2005 è ideatore dell’evento Mangirò, una passeggiata gastronomica tra campi di grano che coinvolge ristoratori da tutta Italia organizzata dal Forno di Calzolari che si tiene ogni anno fino ad oggi. Nel 2007 è tra i fondatori del Mercato della Terra di Bologna, oggi Mercato Ritrovato di cui è socio del consiglio amministrativo. Nel 2019 è tra i fondatori della Comunità Slow Food Grano Alto e, l’anno successivo, di Slow Grain, un’esperienza nata dentro a Slow Food Italia.
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Zaid Nobulsi
Mi chiamo Zeid, apicoltore per vocazione e imprenditore per passione. La mia attività, BeeBo, rappresenta una fusione tra la tradizione dell’apicoltura biologica e l’innovazione in ambito di biomonitoraggio e consulenza per ricerca e didattica. Il mio impegno si rivolge alla creazione di un ponte tra le aree urbane e agricole di Bologna, promuovendo una consapevolezza ambientale che mira a ricongiungere la comunità con la natura che la circonda. Attraverso BeeBo, cerco di infondere nuova vita nel nostro territorio, stimolando una collaborazione stretta tra agricoltori, artigiani, e la cittadinanza, al fine di sviluppare un modello di vita sostenibile che nutra tanto il corpo quanto lo spirito della nostra comunità. La cura della terra, e la sua capacità di ricambiare quella cura, diventa così un simbolo di inclusione e coesione, essenziale per forgiare un legame duraturo tra le persone e il loro ambiente.
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Ermanno Rocca
Agricoltore biologico dal 2001. Ho contribuito al ritorno della olivicoltura professionale nelle colline del territorio bolognese dal 2003 in collaborazione con CNR e Facoltà di Agraria UNIBO. Faccio parte del Panel ufficiale regionale del Distal dipartimento scienze e tecnologie agro alimentari come esperto tecnico assaggiatore di olio da olive. Coordino un gruppo di 10 aziende che producono olio extravergine nelle colline intorno Bologna, denominato Rete Olio Colli di Bologna. Abbiamo registrato il marchio collettivo ed abbiamo presentato nel 2023 la domanda alla Regione di riconoscimento IGP OLIO COLLI DI BOLOGNA . L'esito è stato favorevole. Il territorio previsto dal disciplinare di produzione è l' area collinare a sud della via Emilia compresa nella ex provincia di Bologna.
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Roberto Borruso
Da 3 anni gestisco insieme a mia moglie Carlotta circa 80 ettari di terreni e boschi in Appenino a
Sasso Marconi., tutti a Biologico.All’interno dell’azienda ( Agriturismo Rio Verde) ci occupiamo del
castagneto secolare, di 400 piante di Ulivo, boschi e sentieri, piante officinali, un orto e alberi da
frutto.Siamo entrati nel Biodistretto perchè crediamo nell’importanza di creare dei legami con tutte
le piccole realtà che si occupano di agricoltura sostenibile in Appenino. Crediamo fortemente
nell’effetto farfalla del Biodiostretto, per cui i piccoli gesti quotidiani che compie chi compone
questo gruppo di persone, sia in grado di provocare effetti positivi ben più’ grandi. -
Antonio Capelli
Lavoro da sempre nella cooperativa Corte d’Aibo che abbiamo fortemente voluto per realizzare un sogno giovanile: fare vini di qualità e dove se non in collina?
Abbiamo poi realizzato un agriturismo tra i primi in regione per accorciare la filiera e trarre reddito dal nostro lavoro.
Siamo stati coinvolti dalla amministrazione del Comune di Monteveglio nel progetto del “VINO ECOLOGICO” realizzato in collaborazione con l’università di Bologna ed il Centro Agricoltura e Ambiente ancora prima che la legge sul Biologico fosse approvata.
Cooperare per coltivare relazioni, avere cura, promuovere territori, mettere radici, accudire i suoli e la sostanza organica che ci garantisce qualità oggi ma soprattutto domani, trovare nutrimento nel proprio lavoro e seminare fiducia nel domani.
Questo ho fatto e questo è il mio sapere che metto a disposizione del Biodistretto. -
Lorenzo Cioni
l campo di fave è un crocevia di esperienze che si incontrano nella ricerca di un equilibrio tra le fatiche del passato e l'innovazione del futuro, con un quotidiano impegno per un saporito presente. Nata come azienda apistica, si è sviluppata negli anni includendo la produzione di ortaggi di stagione e aromatiche, coltivazioni alternate di orzo e grano, un impianto di vigneti Chardonnay e Sangiovese, un piccolo frutteto con varietà antiche e attivando un laboratorio un laboratorio di trasformazione alimentare.
Ci piacerebbe fare parte del bio-distretto dell'appennino principalmente per poter sviluppare connessioni e creare rete.
Per poter creare occasioni di scambio e inclusione con altre realtà agricole e non solo.
Ci piacerebbe instaurare nuove relazioni con altri produttori per far sbocciare il vero potenziale del nostro Appennino bolognese. -
Ciro Gardi
Agronomo, Guida Ambientale Escursionistica e proprietario di una microazienda in conversione al Biologico. Lavora presso in qualità di funzionario scientifico, presso l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, dove si occupa di valutazione del rischio fitosanitario. Da oltre venti anni si occupa di tematiche ambientali sia a livello di ricerca che di divulgazione scientifica.
È stato Senior Scientist all’Unità di Gestione delle Risorse Terrestri del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea e Professore di Scienze del Suolo all’Università di Parma. È stato esperto indipendente e consulente per la Commissione Europea, la Banca Mondiale, l’OCSE e fa parte del direttivo del COSPE. È membro del Comitato Scientifico della Global Soil Biodiversity Initiative e della Global Soil Partnership.
Vedo il biodistretto come una comunità coesa in cui si condividono e promuovono i valori di un agricoltura ed un cibo sano e giusto, ma anche un laboratori di esperienze innovative, non solo nell’ambito dell’agroecologia, ma più in generale della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile nella sua accezione più ampia.
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Alessio Baschieri
Tecnico di filiera di caffè con la sensibilità di un antropologo. Ho scelto di lavorare a fianco dei piccoli produttori di caffè per costruire un commercio che sia basato su dignità e fratellanza. Credo nell’agricoltura Biologica e Biodinamica, amo la biodiversità in tutti i suoi aspetti. Cerco di sviluppare progetti che portino gli esseri umani a vivere felici (identità), in un luogo bello (amore) ed in contatto con le radici (armonia).
Partecipo al Biodistretto per mettere la mia esperienza al servizio delle grandi opportunità che le nostre montagne offrono come luoghi dove desiderare di vivere, di generazione in generazione.
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Danila Mongardi
Al di là del Fiume nasce su una terra devastata dalla guerra nel Parco Storico di Monte Sole a Marzabotto e si ispira all’idea che la crisi può diventare opportunità.
siamo un organismo agricolo biodinamico multifunzionale con: cantina vitivinicola, osteria, foresteria e vineria. Crediamo nel benessere dell’uomo e della terra e nel bisogno di contribuire al futuro del nostro pianeta all’insegna della rigenerazione, della spiritualità e della bellezza.
Mettiamo le nostre energie per rigenerare questa terra perché possa diventare un luogo di crescita dove la terra ed il cielo s’incontrano.
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Caccianemici
Caccianemici è un’azienda agricola che si trova a Sasso Marconi, sui colli fuori Bologna, di cui Antonio, Giovanni e Walter sono i soci fondatori. Produciamo grani antichi, vino, olio di semi di girasole e derivati.
La filosofia che guida il nostro lavoro è quella legata al naturale: utilizziamo principi di biodinamica per coltivare i nostri campi e in cantina cerchiamo di utilizzare sostanze chimiche nella minore quantità possibile.
Per noi la priorità è quella del rispetto per la natura e per ciò che ci circonda, tutelando e volendo garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. La nostra intenzione è quella di realizzare prodotti sani e che rispecchiano le tradizioni del territorio, recuperando anche varietà antiche di cereali locali o vecchi vigneti abbandonati della nostra zona.
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Isabella Angiuli
Nata a Bari il 6 marzo 1974, laureata a Napoli in Economia e commercio, ha conseguito un master a Bologna in Organizzazione e sviluppo economico.
Dopo aver maturato un’esperienza come consulente presso il Comune di Bologna nel Settore economia, è entrata in Cna Emilia-Romagna come responsabile dell’Ufficio internazionalizzazione e successivamente per oltre 10 anni ha rivestito il ruolo di responsabile per le politiche settoriali per il made in Italy (moda, alimentare e artistico tradizionale).
Nel corso di oltre 20 anni di esperienza lavorativa a supporto delle imprese, ha organizzato progetti e iniziative volte allo sviluppo di collaborazioni culturali ed economiche, all’innovazione manageriale delle imprese e alle politiche di rete, per il sostegno dell’artigianato e dell’economia regionale, stringendo relazioni con enti e organizzazioni internazionali, nazionali e regionali sia pubbliche che private.
Attualmente è la referente del settore Agroalimentare per la principale associazione degli Artigiani di Bologna, la Cna di Bologna, occupandosi di rappresentare la comunità degli imprenditori artigiani presso le istituzioni pubbliche e private e sviluppare relazioni di comunità finalizzate al sostegno delle attività esistenti e allo sviluppo delle nuove progettualità.
Democratica, Progressista, Femminista, Ambientalista.
È vicepresidente del Biodistretto.
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Anna Di Candia
Erborista e appassionata forager. Insieme al mio compagno portiamo avanti “La Lamma”, un progetto che ha come missione quella di ampliare l’uso delle erbe selvatiche e delle piante officinali nella nostra quotidianità, attraverso la loro introduzione nell’alimentazione e nella cura della persona.
Siamo convinti che questa sensibilizzazione possa proteggere e riqualificare il patrimonio naturalistico del nostro Appennino, oltre a creare una connessione forte con la natura nella sua biodiversità.
La nostra società agricola affianca la raccolta selvatica alla coltivazione di erbe officinali, in particolare Lavanda, e cura uno dei lavandeti più suggestivi d’Italia, tra Tolè e Savigno; organizza corsi di divulgazione sulle piante selvatiche e sul loro uso erboristico; trasforma le officinali nel laboratorio d’artigianato erboristico aziendale.